Tony Banks incontra Peter Gabriel; Mike Rutherford incontra Antony Phillips. Da queste amicizie giovanili emerge un gruppo chiamato Genesis. Nel 1967, in pieno boom psichedelico e ancora adolescenti, i ragazzi iniziano a suonare e a registrare i primi pezzi con la persona a cui si deve l’invenzione del loro nome, il produttore e astro nascente del pop Jonathan King. In cerca del successo, iniziano a esibirsi dal vivo, mantenendosi con una paga di 10 sterline alla settimana: non potendo permettersi di dormire in albergo, rincasano a Londra dopo ogni concerto. Si rivelerà una utile palestra di vita: negli anni successivi i loro spettacoli diventeranno grandiosi – una sarabanda di maschere e costumi bizzarri – ma senza costare quasi niente. “La sfida era quella di creare qualcosa di grande impatto visivo ma che fosse anche di basso costo”, ricorda Tony Banks. “In tal modo abbiamo acquisito un’ottima disciplina”. Intorno al 1970 i Genesis sono lanciatissimi nell’attività dal vivo, con la loro unica miscela di teatralità e progressive rock. Alcuni avvicendamenti di organico portano all’inserimento di un nuovo batterista, Phil Collins (prima di lui si erano succeduti Chris Stewart, Jonathan Silver e John Mayhew) e del chitarrista Steve Hackett (al posto di Phillips, primo motore creativo della band). Soni i tempi di NURSERY CRYME e di FOXTROT, di brani lunghi, immaginifici e ambiziosi come “The musical box” e Supper’s ready”, che diventano imprescindibili cavalli di battaglia dal vivo e prototipi di un nuovo modo di intendere la musica rock. Gradualmente il gruppo incomincia a suscitare interesse nel pubblico “underground” internazionale: a cominciare dall’Italia, dove i Genesis si esibiscono con frequenza nei primi anni Settanta e finiscono in classifica prima che in Inghilterra. SELLING ENGLAND BY THE POUND del 1973 è l’apice di questa prima fase che termina però bruscamente due anni dopo: nei primi mesi del 1975, dopo le tensioni emerse in sede di registrazione di THE LAMB LIES DOWN ON BROADWAY e lo spettacolare tour che ne segue, Peter Gabriel decide di abbandonare per sottrarsi agli ingranaggi dello show business e prendersi una pausa di riflessione prima di lanciarsi in una fortunata carriera solista. E’ Collins, a quel punto, ad assumersi il ruolo di cantante, e la separazione si mostra meno traumatica del previsto: la successiva puntata della saga, A TRICK OF THE TAIL, supera abbondantemente in termini di vendite tutte le uscite precedenti. Quando anche Hackett lascia nel 1977, il nucleo creativo del gruppo si consolida in un trio, così come spiega il titolo dell’album dell’anno seguente,… AND THEN THERE WERE THREE, nel quale Rutherford suona sia la chitarra solista che il basso. Solo con il lavoro successivo, l’album DUKE del 1980, il batterista e cantante Phil Collins fa il suo debutto in pianta stabile come autore di canzoni. In quel periodo, e nonostante l’avvento del punk, i Genesis sono ancora una forza con la quale bisogna fare i conti. Anche senza la grande presenza scenica di Gabriel, il gruppo continua a stabilire nuovi primati con i propri spettacoli: col tour mondiale del 1981-82 registra record assoluti di affluenza in Nord America, presentando il rivoluzionario impianto di luci Vari-Lite. Dieci anni dopo i Genesis sono la prima band a impiegare negli stadi gli schermi giganti ad alta definizione Sony Jumbotrons. Gli anni Ottanta sono il decennio di maggiore successo commerciale: l’album del 1986, INVISIBLE TOUCH, porta 5 singoli nella Top Ten della classifica americana, stabilendo così un ulteriore primato; l’anno successivo i Genesis sono votati gruppo dell’anno nel referendum del lettori di Rolling Stone. Dopo una pausa dedicata a seguire progetti individuali, i tre superstiti si riuniscono nel 1991 per registrare WE CAN’T DANCE, che con oltre 10 milioni di copie vendute diventa il loro maggiore successo commerciale. Segue un trionfale giro di concerti in tutto il mondo che li vede tra l’altro registrare il tutto esaurito per due date a Knebworth nell’estate del 1992, davanti al più folto pubblico da loro mai richiamato in Inghilterra. Dal tour vengono tratti due album dal vivo che però segnano anche il progressivo allontanamento di Phil Collins, sempre più concentrato sulla sua fortunatissima carriera solista. Nel 1996Collins, che lascia ufficialmente i Genesis nel 1996, viene rimpiazzato da Ray Wilson, cantante scozzese degli Stiltskin, con cui il gruppo pubblica, nel 1997, CALLING ALL STATIONS. La nuova formazione riscuote però scarso successo, e Wilson annuncia l’uscita dal gruppo nel 2000; contemporaneamente arriva nei negozi il secondo cofanetto degli ARCHIVES che ripercorrono, con l’aggiunta di brani live, inediti e rarità, la storia precedente del gruppo (qualcosa di simile avverrà successivamente con i tre box set contenenti tutti gli album di studio rimasterizzati e corredati da materiale video). Negli anni a seguire si inseguono voci di reunion, che si concretizzano solo nel 2006 quando il trio Banks-Rutheford-Collins annuncia con una conferenza stampa un tour per l’estate dell’anno successivo a cui però non partecipano né Hackett né Gabriel (anche se, ammettono gli interessati, è in cantiere un progetto di ricostituire prima o poi il quintetto classico della prima metà degli anni Settanta). Il 14 luglio del 2007 i Genesis, accompagnati dagli storici “sidemen” Daryl Stuermer alla chitarra e Chester Thompson alla batteria, si esibiscono gratuitamente al Circo Massimo di Roma davanti a quasi mezzo milione di persone, in occasione del “Telecomcerto”. Quello show diventerà nel 2008 un dvd, preceduto da un doppio cd che documenta la tranche europea del “Turn it on again tour”, LIVE OVER EUROPE – 2007. Nel 2009 il gruppo pubblica il cofanetto GENESIS LIVE 1973-2007 che ne ripercorre la storia concertistica e la raccolta di dvd “Genesis movie box 1981-2007”. Nel 2010 la formazione entra nella Rock And Roll Hall Of Fame. I problemi fisici di Collins, che per alcuni anni gli impediscono di suonare a livello professionale, sembrano mettere fine alla storia del gruppo. La formazione classica (Gabriel, Collins, Banks, Hackett, Rutherford) si riunisce nel 2014, ma solo per il documentario della BBC “Genesis: together and apart”. La pubblicazione della foto promozionale dei cinque nuovamente assieme sul sito Facebook ufficiale della band dà il via a nuove voci su una possibile reunion